Le parole
Le parole, con i significati che esse evocano, richiedono equilibrio: non una parola in più, non una parola in meno.
Quando quell’equilibrio è assente, le parole faticano a comunicare, imprigionate nella babele che esse stesse, squilibrate, alimentano.
Al contrario, dissipata o assente quella confusione, le forme pure dei significati emergono netti ed essenziali.
Essenza: ossia minimalismo.
Le cose

Quando pensiamo ad una cosa cercando di coglierne l’essenza, paradossalmente ciò che rimane, una volta spogliata di ogni ornamento momentaneo, è il tempo in cui si è manifestata.
Quel tempo che è destinato a farsi ricordo.
Quel tempo che, per definizione, è ciò che continuamente fluisce senza mai fermarsi ed è al tempo stesso è tutto ciò che troviamo quando scomponiamo le cose fino a non poter scomporre oltre.
Il tempo è essenza: ossia minimalismo.
Le parole che dicono le cose

Le parole e le cose si incontrano nella loro essenza, nel minimo in cui possono specchiarsi e dialogare raccontando la storia che siamo in quanto uomini, in quanto viventi, in quanto respiro che alterna ingresso e uscita.
L’alternarsi del pieno e del vuoto, del significato e della cosa, della parola e del silenzio.
La sintesi di ogni storia.